L'Avv. Ezio Bonanni è il pioniere della difesa delle vittime dell'amianto in Italia. Anche nella difesa delle vittime del mesotelioma pleurico. Chiedi un parere legale, oppure, consulta le informazioni sulla tutela delle vittime.
Il mesotelioma della pleura, si caratterizza per la diversa sua istologia. Quindi, in base al tipo di cellula maligna, si distinguono tre tipi di tumore della pleura da amianto:
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Mesotelioma pleurico sintomi e periodi di latenza: solitamente il mesotelioma pleurico ha dei tempi di latenza che possono raggiungere e superare i 40 anni. Quindi, prima della sua insorgenza, in molti casi si manifesta la forma infiammatoria dell'ispessimento pleurico. Tra i sintomi del tumore pleura vi sono:
Mesotelioma sintomi: spesso i sintomi mesotelioma sono simili a quelli di altre malattie, rendendo la diagnosi difficile. Per questo motivo l'anamnesi lavorativa è fondamentale, in quanto l'esposizione professionale ad amianto può costituire un indizio importante per la diagnosi corretta e l'esclusione di altre patologie.
Per la diagnosi mesotelioma pleurico sono necessari esami strumentali:
In caso di diagnosi mesotelioma, è consigliato rivolgersi a centri specializzati. Il Dipartimento terapia e cura dell'ONA, guidato dal Prof. Marcello Migliore e dal Prof. Mauro Roberto Benvenuti, assiste le vittime.
Per mesotelioma pleurico guarigione bisogna scegliere il tipo di terapia più adatto. Il tipo di terapia dipende dalla stadiazione, dall'età e dallo stato di salute del paziente. La terapia del tumore alla pleura prevede diverse opzioni:
Le mesotelioma pleurico aspettative di vita sono di circa 9/8 mesi nella maggior parte dei casi. La sopravvivenza mesotelioma pleurico è di 5 anni del 5% dei casi.
L'ONA e l'avv. Ezio Bonanni hanno istituito il Dipartimento di tutela delle vittime di mesotelioma. Grazie all'impegno di medici volontari, in collaborazione con i centri specializzati, sono stati ottenuti significativi risultati, in termini di maggior periodo di sopravvivenza e a migliori condizioni.
La ricerca e la cura del mesotelioma, costituiscono il momento centrale dell'azione dell'avv. Ezio Bonanni, non solo in ambito giudiziario ma anche per la tutela sanitaria (prevenzione secondaria).
Questo tema è stato trattato nella pubblicazione: "Come curare e sconfiggere il mesotelioma e ottenere le tutele previdenziali e il risarcimento dei danni".
La toracentesi è una pratica medica utilizzata per la diagnosi e il trattamento di affezioni pleuriche. In particolare, la toracentesi è riservata a patologie come pneumotorace iperteso e versamento pleurico, in cui si assiste, rispettivamente, all'accumulo di aria e liquido all'interno del cavo pleurico.
La toracentesi è una procedura invasiva, praticata in anestesia locale: lo specialista, dopo aver introdotto un ago od una cannula direttamente nel torace del paziente, aspira il liquido o l'aria ivi accumulati in eccesso.
Il campione così prelevato viene successivamente inviato al laboratorio di analisi, dove sarà identificata la natura dell'agente eziopatologico coinvolto nell'affezione pleurica.
La scelta del tipo di cura più adatto (versamento pleurico cura) è legata all'origine del versamento pleurico, e in caso di neoplasia pleurica, dal suo stadio. La toracentesi ha pure natura terapeutica, perché il liquido in eccesso, tra i due foglietti sierosi della pleura, provoca difficoltà respiratoria e dolore e la sua rimozione allevia le difficoltà respiratorie e il dolore del torace (dolore pleurico).
Nel caso del mesotelioma della pleura, la decisione terapeutica è resa ancora più difficile dal fatto che si tratta di un tumore raro e quindi non è semplice per i medici confrontare l'efficacia dei diversi trattamenti o avere l'esperienza necessaria per compiere la scelta giusta.
Da alcuni anni sono in corso diverse sperimentazioni terapeutiche con farmaci biologici, seppur sinora nessuno di questi approcci abbia ancora dimostrato un reale significativo impatto sulla sopravvivenza dei pazienti trattati. Il progressivo miglioramento delle conoscenze scientifiche su questa malattia sta comunque aprendo nuove interessanti prospettive terapeutiche.
L'approccio chirurgico al tumore del mesotelio o mesotelioma può essere effettuato attraverso:
Le prime due opzioni costituiscono metodi ormai superati. Infatti, sottoporre il paziente di tumore pleurico, ad asportazione totale della pleura e del polmone, non da risultati apprezzabili. Diversamente, il Prof. Marcello Migliore, componente del Comitato Tecnico Scientifico ONA, ha elaborato una diversa tecnica di intervento chirurgico.
Si tratta di una tecnica chirurgica mini invasiva, che è stata spiegata nel corso del 16 episodio di ONA TV: Mesotelioma, amianto e malattie del lavoro.
Infatti, il prof. Migliore, ordinario di chirurgia toracica presso l'università di Catania, è uno dei pochi scienziati ad adottare questa tecnica chirurgica. Secondo questa tecnica si utilizza la chemioterapia intratoracica ipertermica. In questo modo, la chemioterapia è circoscritta nelle zone del torace. In più è ad alta temperatura, ed in questo modo, si ottengono eccellenti risultati.
Difatti, almeno il 30% dei pazienti sottoposti ad operazione chirurgica dal Prof. Marcello Migliore, è ancora in vita dopo 5 anni dall'intervento. In ogni caso la media di sopravvivenza sfiora i 4 anni dalla diagnosi, dopo l'intervento chirurgico mini invasivo.
Lo stesso prof. Migliore, nell'intervenire in trasmissione, ha puntualizzato sulla necessità di accentrare il trattamento dei casi di mesotelioma, valorizzando tutte le professionalità.
La radioterapia consiste in fasci esterni e tecnica volumetrica a modulazione di intensità (IMRT) e viene praticata in seguito alla chirurgia e alla chemioterapia. In alcuni casi, ha solo scopo palliativo, in particolare nelle forme avanzate della malattia e nelle aree nelle quali il paziente avverte dolore.
La chemioterapia prevede la somministrazione per infusione endovenosa di farmaci ed è utilizzata per ridurre o arrestare la progressione del cancro pleura. Nei casi di riduzione della massa tumorale, la chemioterapia contribuisce a favorire l'approccio chirurgico e comunque a migliorare il quadro sintomatologico.
Per versamento pleurico si intende un accumulo di liquido all’interno della cavità pleurica che può essere dovuto a patologia polmonare, pleurica o extrapolmonare e che ha origine, nella maggior parte dei casi, dal mesotelioma della pleura salvi rari casi di tumori benigni (tumori pleurici benigni).
Il mesotelioma della pleura nasce dalle cellule del mesotelio che avvolge i polmoni, e cioè la membrana sierosa che “fodera” la parete interna di torace, con la produzione di un particolare liquido lubrificante che facilita la respirazione.
Il versamento pleurico, a seconda della sua origine, può essere composto da liquido relativamente chiaro oppure ematico o purulento.
Il versamento pleurico provoca difficoltà della respirazione, dolore del torace, con particolare intensità nel corso della respirazione e in caso di tosse. I sintomi del mesotelioma (tumore pleura sintomi) sono inizialmente molto poco specifici e spesso vengono ignorati o interpretati come segni di altre malattie più comuni e meno gravi. La gravità dei sintomi è determinata dall’entità del versamento pleurico, dalla velocità con cui si forma e dalla patologia polmonare di base.
Un versamento pleurico di rilevante quantità solitamente provoca dispnea, la quale può essere invece assente o minima qualora il versamento sia di modesta entità. I segni precoci del mesotelioma pleurico possono includere dolore nella parte bassa della schiena o a un lato del torace, fiato corto, tosse, febbre, stanchezza, perdita di peso, difficoltà a deglutire, debolezza muscolare, oltre al versamento pleurico (acqua nei polmoni).
Quando un processo patologico (ad esempio la polmonite con pleurite e tumore) colpisce la pleura (cancro alla pleura), questa reagisce producendo abbondante liquido pleurico, più di quanto non sia in grado di riassorbirne. Il liquido si accumulerà quindi nella cavità pleurica formando il versamento pleurico che, a sua volta, comprimerà il polmone riducendone la capacità respiratorie.
In caso di versamento pleurico e cioè di liquido nella pleura è fondamentale rimuovere il liquido ed impedire che si riformi. Infatti, solo così è possibile ripristinare le capacità respiratorie per coloro che hanno delle infiammazioni nella pleura oppure il mesotelioma.
La procedura inizia con l'aspirazione del liquido all'interno della pleura. Solo successivamente si esegue il talcaggio pleurico, ovvero il talcaggio del cavo pleurico. In questo modo si evita il versamento pleurico recidivante che determina quel senso di soffocamento che il paziente avverte e si migliora la sua capacità respiratoria. La procedura consiste sostanzialmente in un intervento chirurgico con il quale si inserisce il talco sterile tra toglietti pleurici.
Con questa procedura, il talco si inietta con il catetere nella cavità pleurica. Così si ha la pleura viscerale (che ricopre il polmone) che la pleura parietale (che ricopre la parete toracica) si irritano ed in questo modo si incollano.
Quando le due pleure si incollano formano delle aderenze con le quali si evita che si formi il nuovo liquido pleurico. In sostanza con questa tecnica di talcaggio al polmone, o meglio, talcaggio del cavo pleurico, si evita che si riforma il liquido. In questo modo il polmone ha la possibilità di espandersi completamente e quindi di attivare una respirazione migliore.
Il mesotelioma pleurico è una neoplasia asbesto correlata, dose-dipendente. Per la quasi totalità è provocata dalla esposizione a fibre di asbesto punto ed è fortemente invalidante. Tanto è vero che coloro che ne sono affetti hanno un grado di invalidità pari al 100%, con aspettative di vita di otto o nove mesi nella media.
In caso di diagnosi di mesotelioma della pleura e quindi necessario verificare se ci sia stato un esposizione anche in diretta fibre di asbesto. In questo caso il medico legale redigerà la certificazione con la quale si potrà attivare la procedura INAIL indennizzo del danno biologico.
Successivamente con il riconoscimento della malattia professionale, si può chiedere anche la tutela risarcitoria del c.d. danno differenziale, per l'integrale risarcimento del danno. Infatti la prestazione previdenziale INAIL è solo un indennizzo del danno biologico e delle diminuite capacità di lavoro. Quindi è dovuto il differenziale di queste voci di danno e il risarcimento anche del danno morale ed esistenziale. L'avv. Ezio Bonanni assicura una più ampia tutela delle vittime e dei loro famigliari.
Il mesotelioma della pleura è inserito nella lista 1 dell'INAIL per l'agente eziologico amianto. Quindi il paziente dovrà dimostrare l'infermità e la presenza delle fibre nell'ambiente di lavoro. A questo punto l'INAIL dovrà riconoscere la malattia professionale con conseguente indennizzo INAIL, rendita INAIL.
Infatti, a partire dal 16%, sussiste il diritto alla rendita mensile. Nel calcolo degli importi dovuti al lavoratore vittima di malattia professionale si aggiunge anche il 15% per il fondo vittime amianto. Infatti, anche per il 2021, il fondo vittime amianto è stato rifinanziato e quindi gli importi si aggiungono alla rendita Inail della vittima di malattia asbesto correlata.
Inoltre, in questo caso, sussiste il diritto ai benefici contributivi con rivalutazione del periodo di esposizione amianto con il coefficiente 1,5. Con questa rivalutazione, questi lavoratori hanno diritto prima di tutto al prepensionamento, poi alla rivalutazione dell'entità delle prestazioni in godimento. Il tutto sulla base dell'articolo 13 comma 7 della legge 257 del 1992.
Nel caso in cui pur con la rivalutazione la vittima non ottenga il diritto alla pensione, può presentare entro il prossimo 31 marzo 2022 la domanda di pensione invalidità amianto. Il tutto come sancito dall'articolo 1 comma 250 della legge 232 del 2016, che tutela coloro che hanno subito danni biologici. Qualora non si rispettasse questo termine la domanda verrà esaminata l’anno successivo, a partire da aprile.
In caso di decesso, il risarcimento INAIL mesotelioma o rendita INAIL deve essere liquidata ai superstiti. Rientrano tra i superstiti, prima di tutto il coniuge e poi i figli, che vi concorrono. Al primo spetta un importo pari al 50% della prestazione spettante alla vittima, ai figli il 20% ciascuno (rendita di reversibilità). In caso di assenza, ovvero di fratelli o genitori conviventi e a carico, è reversibile la rendita nella misura del 20%.
La disciplina è quella specifica dell'art. 85 del DPR 1124/65, e la domanda deve essere inoltrata nel termine di 90 giorni dalla comunicazione INAIL, o di tre anni dalla morte. Ai familiari spetta anche il c.d. assegno funerario.
Anche i superstiti hanno diritto al c.d. fondo vittime amianto, ovvero, alle prestazioni aggiuntive del fondo vittime amianto, che è erogato in modo tale da aggiungersi alla rendita di reversibilità.
I superstiti hanno diritto anche nel caso di morte per mesotelioma pleurico amianto esposizione ambientale. In questo caso è erogato l'importo di €10.000 direttamente agli eredi legittimi.
L'Avv. Ezio Bonanni è il pioniere della tutela delle vittime dei malattia spesso correlati ed in particolare delle vittime del mesotelioma. Infatti ha pure pubblicato "Come curare e sconfiggere il mesotelioma", che costituisce una guida importante per coloro che hanno ricevuto la diagnosi di questa malattia e per i i loro familiari.
Infatti, il paziente che ha ricevuto questa diagnosi devi innanzitutto verificare se è stato esposto per motivi professionali alle fibre di asbesto, senza che rilevi una dose minima. In caso positivo, si avvia il percorso legale:
In molti contesti, tumore pleura amianto è la conseguenza dell' adempimento di un dovere, come per gli appartenenti alle Forze Armate e al Comparto Sicurezza. Infatti, questi dipendenti pubblici sono stati impiegati in attività operative con condizioni ambientali di esposizione ad amianto.
Quindi hanno ottenuto il diritto allo status di Vittima del dovere ovvero di equiparati a vittime del dovere. La procedura, in questo caso, consiste nel verificare se vi è stata esposizione ad amianto per motivi di servizio. In caso positivo, corre attivare la procedura di riconoscimento di mesotelioma causa di servizio. In seguito al riconoscimento della causa di servizio, può essere richiesto il riconoscimento di equiparazione a vittime del dovere.
Nel caso di decesso, evento sicuramente non improbabile, questi diritti debbono essere accreditati ai cosiddetti superstiti. Con riferimento alle vittime del dovere, i superstiti sono Innanzitutto il coniuge i figli e a talune condizioni anche i genitori e fratelli. Quindi al termine della procedura, in caso di riconoscimento sono solo dovuti ulteriori diritti.
Il mesotelioma della pleura ha quasi sempre origine occupazionale, in ragione di violazione di regole cautelari. In altre parole, sul datore di lavoro gravava l'obbligo di evitare ogni forma di esposizione. C'ho anche prima che entrassero in vigore le norme della legge 257 del 1992.
Riconoscimento Vittime del dovere (speciale elargizione, assegni vitalizi)
Purtroppo, nel passato, in molte occasioni, sono state violate tutte le norme sulla sicurezza sul lavoro. In particolare, le norme di cui all'articolo 2087 c.c. e quelle specifiche di igiene sul lavoro. Proprio su questa base, in molte occasioni, per i casi di mesotelioma pleurico, si configura la responsabilità civile del datore di lavoro.
In questi casi, oltre all'indennizzo INAIL, sussiste il diritto al risarcimento di tutti i danni, cosiddetti differenziali. Inoltre questo diritto sussiste anche quando la vittima ha ottenuto il riconoscimento di causa di servizio ed equiparazione a vittime del dovere.
Per poter ottenere il risarcimento del danno, occorre dimostrare il nesso causale. In questo caso la prova è a carico della vittima, la quale dovrà dimostrare sia l'esposizione che il nesso causale sulla base della legge scientifica della dose dipendenza.
Il datore di lavoro dovrà dimostrare l'esatto adempimento ma anche in questo caso se è dimostrata l'esposizione e quindi il nesso causale dovrà risarcire il danno.
La vittima ha il diritto al risarcimento del danno, danno patrimoniale e danno non patrimoniale, con quantificazione con il criterio equitativo e scomputo dell'indennizzo INAIL.
Come detto, i sintomi del mesotelioma sono imponenti, e quindi, in caso di riconoscimento il grado invalidante non è inferiore al 16%, e quindi è costituita la rendita. L'importo erogato a titolo di rendita deve essere scomputato da ciò che è dovuto alla vittima, per poste omogenee. Quindi, soltanto dalla voce del danno biologico deve essere scomputato l'indennizzo, così per quanto riguarda le minori capacità lavorative.
Invece, deve essere completamente risarcito il danno morale ed esistenziale, e tutto quanto non sia contemplato nell'indennizzo INAIL.
L'Avv. Ezio Bonanni è il pioniere della difesa delle vittime dell'amianto in Italia. Il suo studio legale ha una esperienza ultraventennale nella tutela delle vittime di mesotelioma, tra le quali quelle della pleura. Si può richiedere il parere legale online.
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