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Il mesotelioma è il tumore del mesotelio delle sierose. Tuttavia, il mesotelioma pleurico esaurisce la quasi totalità dei casi, poiché, per almeno il 93%, le vittime sono colpite da mesotelioma pleurico maligno, poi ci sono tutti gli altri tumori mesoteliali.
In questo modo, dalla prima fase infiammatoria, si giunge alla vera e propria fase cancerogena.
Non vi è una soglia al di sotto della quale il rischio si annulla, e, quindi, anche limitate esposizioni possono portare all'insorgenza del mesotelioma. Quindi, è il tumore dell'amianto: neoplasia monofattoriale e dose dipendente. Così, nell'ultima monografia IARC.
Quindi, l'unico strumento di effettiva ed efficace tutela, è quello di evitare ogni forma di esposizione (prevenzione primaria). Per tali motivi, l'Avv. Ezio Bonanni, titolare dell'omonimo studio legale, ha sollecitato, in più occasioni, la bonifica dei luoghi di vita e di lavoro. Infatti, in Italia, come denunciato ne "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022", ci sono, almeno, 40mln di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto e, quindi, proseguono le esposizioni. La strage continua nel 2022.
Infatti, con l'introduzione della L. 257/1992 (Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto), è stato introdotto il divieto di utilizzo di lavorazione e commercializzazione ma senza un obbligo di bonifica cogente. I ritardi nelle bonifiche hanno provocato e provocano continue esposizioni. Così facendo, il numero dei casi di mesotelioma amianto è in continuo aumento, e per il 2020 l'ONA ha registrato quasi 2.000 nuovi casi di mesotelioma.
Quindi, coerentemente con la revisione del Consensus di Helsinki del 2014, l'Avv. Ezio Bonanni ha insistito ed insiste perché si proceda alla bonifica. L'ultimo appello è stato reiterato nel corso della conferenza stampa del 13.10.2020 (Rischio amianto in Italia, diritti negati alle vittime). Solo con la bonifica è possibile vincere la nostra battaglia contro l'amianto e il mesotelioma.
Si definisce mesotelioma, quel tumore che ha origine dalle cellule del mesotelio. Questo tessuto riveste come una sottile pellicola le membrane delle sierose, che sembrano una fodera della parete di alcuni organi. Questa fodera è interna ed esterna nel torace, nell’addome, nel cuore e nei testicoli.
In questo modo il mesotelio protegge gli organi dallo sfregamento, in particolare, il polmone. Infatti, con il c.d. liquido lubrificante, sono facilitati questi movimenti. Quindi, si distingue il mesotelio della pleura per il torace, del peritoneo per l’addome, del pericardio per il cuore.
Il mesotelio può essere l’origine anche di tumori benigni. Questi ultimi sono i tumori adenomatoidi, il mesotelioma cistico benigno ed altri. Questi sono facilmente trattabili con la chirurgia.
Se si compie un'esplorazione dei fattori di rischio del mesotelioma, si scopre che questi tumori hanno origine, solo ed esclusivamente, dall'esposizione ad amianto, detto anche asbesto. Si tratta di minerali fibrosi, che provocano prima infiammazione e poi cancro, secondo precisi meccanismi della cancerogenesi.
Questi tumori maligni del mesotelio, a seconda del tipo istologico, si distinguono in mesotelioma:
Quindi, la pleura è quella membrana sierosa che avvolge e protegge i polmoni. Si distingue nello strato esterno (pleura parietale), che aderisce alla parete toracica. Poi c'è lo strato interno (pleura viscerale), che aderisce al polmone, e riveste la cavità entro cui i polmoni risiedono.
Le fibre di asbesto, inalate, raggiungono la pleura sia per contiguità, sia per frantumazione per effetto della respirazione. Quindi, queste fibre cancerogene provocano innanzitutto infiammazione e fenomeni displasici. Successivamente, in alcuni casi, ci può essere rivoluzione cancerogena.
Quindi, la diagnosi di placche ed ispessimenti pleurici e, poi, di mesotelioma pleurico amianto. Questa neoplasia ha l'unica origine nell'esposizione ad amianto. Inoltre, è dose dipendente, quindi, tutte le esposizioni sono rilevanti. Può essere prevenuta con la prevenzione primaria, cioè evitare forma di esposizione ad amianto.
Questa neoplasia che colpisce la pleura, è tra i mesoteliomi più diffusi. Infatti, come risulta anche dalle rilevazioni ONA, almeno il 93% dei mesoteliomi sono della pleura, cioè, mesotelioma pleurico.
Il tumore alla pleura, a seconda della localizzazione, si presenta con diversi sintomi mesotelioma, in proporzione alla sua estensione.
Il mesotelioma polmonare o pleurico è sempre preceduto da ispessimento pleurico e da versamento pleurico. Questi possono considerarsi i principali mesotelioma pleurico sintomi.
Ma quali sono, gli altri sintomi del tumore della pleura?
Per mesotelioma sintomi iniziali sono:
L'esposizione professionale ad amianto, è un'indizio rilevante per effettuare una diagnosi corretta di mesotelioma pleurico, ovvero di tumore alla pleura e aumentare mesotelioma pleurico aspettative di vita. Il campanello d'allarme è costituito dalla diagnosi di placche ed ispessimenti pleurici.
Quindi, se dall'anamnesi risulta l'esposizione ad amianto per motivi professionali, occorre fare dei controlli sanitari. Questi controlli assumono la qualifica di sorveglianza sanitaria. Quindi, il lavoratore, a maggior ragione se già con segni biologici di esposizione, è sottoposto a degli esami specifici:
In questo modo, è possibile la conferma dell'esposizione e la verifica dello stato della pleura. In particolare, gli stati infiammatori, tra i quali gli ispessimenti pleurici e le placche pleuriche. Questo è un primo indizio. Poi, successivamente, occorre fare degli esami più specifici, per verificare se c'è poi anche uno stato neoplastico.
Proprio l'infiammazione è alla base del fenomeno della cancerogenesi, in particolare, di quella da amianto. A maggior ragione, se ci sono esposizioni continue e permanenti. Infatti, questa condizione di esposizione, preclude la clearance polmonare e questo è rilevante.
I noduli infiammatori in questo modo, si moltiplicano e si aggravano, e con essi si sviluppa il cancro da amianto, proprio per l'impegno del sistema immunitario.
Nel caso di placche ed ispessimenti pleurici, e nel caso di difficoltà di respirazione e versamento pleurico, ci possiamo trovare di fronte ad un mesotelioma della pleura. Per questo motivo, oltre all'esame TC e PET, sono importanti altri esami:
L'Avv. Ezio Bonanni, in qualità di presidente dell'ONA, ha istituito delle convenzioni con centri specializzati. Solo in questo modo è possibile la diagnosi precoce e, a maggior ragione, attuare i protocolli più efficaci.
L'aspettativa di vita per chi è affetto da mesotelioma, nella maggior parte dei casi è pari a 9 mesi (mesotelioma pleurico aspettative di vita). La sopravvivenza al tumore della pleura, raramente supera i 5 anni dalla data della diagnosi. In molti casi con: la diagnosi precoce, la terapia chirurgica combinata con la chemioterapia (in particolare intrapleurica), è stato possibile garantire per mesotelioma pleurico sopravvivenza maggiore al paziente.
Diverso è il caso di mesotelioma epitelioide aspettative di vita sono maggiori rispetto al mesotelioma sarcomatoide. Infatti, il mesotelioma pleurico epitelioide è quello che può essere meglio trattato, sia con la chirurgia che con la chemioterapia. Aumentano quindi le possibilità per mesotelioma pleurico guarigione.
I vantaggi della diagnosi precoce del mesotelioma si riscontrano nelle maggiori opzioni di trattamento tra cui la vittima può scegliere. Si possono per esempio esplorare i trattamenti alternativi per il mesotelioma e approfondire i più recenti progressi nella ricerca sul mesotelioma.
Tuttavia per esplorare le più recenti ricerche e trattamenti sul mesotelioma occorre prima comprendere la diagnosi e la prognosi del mesotelioma.
Negli ultimi tempi, anche grazie alla ricerca scientifica, sono stati raggiunti significativi risultati nella cura del mesotelioma, aumentando anche per mesotelioma pleurico speranza di vita. Il Prof. Marcello Migliore ha ottenuto significativi risultati con la sua chirurgia, mini invasiva, con la chemioterapia intratoracica. Questa particolare tecnica chirurgica è stata spiegata nel corso del 16 episodio di ONA TV: Mesotelioma, amianto e malattie del lavoro.
Lo stesso prof. Migliore, nell'intervenire in trasmissione sui fatti sul mesotelioma e opzioni di trattamento, ha chiarito che recenti studi hanno dimostrato come i pazienti da lui operati hanno una media di sopravvivenza di circa 4 anni. Nel 30% dei casi i pazienti sopravvivono a 5 anni. Questo è molto importante unitamente alla necessità di accentrare le terapie del mesotelioma centri specializzati. Illustra un ulteriore aggiornamento sulla situazione durante il convegno del 23.11.2023 "Amianto e uranio, in guerra e in pace: ricchezza e povertà dall'energia alla salute" .
La metastasi è il fenomeno con cui le cellule tumorali si spostano dalla zona in cui si sono formate a un’altra parte del corpo. In questo modo, formano un nuovo tumore secondario in altri organi o tessuti.
Di solito i tumori metastatici, mantengono alcune caratteristiche del tumore primario e, nella maggior parte dei casi, sono tipiche delle fasi più avanzate della progressione del tumore. Il 90% delle morti per cancro è dovuta a mesotelioma metastasi.
La natura del mesotelioma maligno pleurico, che occupa una superficie ampia, aumenta la possibilità che le cellule si separino, dando origine a metastasi alla pleura e determina mesotelioma pleurico maligno prognosi.
Per la prognosi ed un migliore approccio terapeutico al mesotelioma maligno della pleura, deve essere valutata la stadiazione, fondata sulle immagini della tomografia computerizzata e sui dati della toracoscopia. Il sistema di stadiazione, utilizzato per tumore pleurico maligno, è quello del Gruppo di Lavoro Internazionale per il Mesotelioma. Il quale, utilizza il sistema TNM (T = tumore, N = linfonodi, M = metastasi).
Se poniamo uno sguardo ai diversi tipi di mesotelioma, è quello pleurico che si manifesta nella maggior parte dei casi. Per questi motivi, ci sarà una disamina più approfondita di tale neoplasia per comprendere il senso delle opzioni di trattamento del mesotelioma.
Quindi, è fondamentale, innanzitutto, l'identificazione del tipo istologico e della stadiazione e dell'età e condizioni di salute della vittima. La terapia da adottare in caso di mesotelioma pleurico, si basa su diverse alternative:
Uno degli approcci per il trattamento del mesotelioma maligno della pleura è quello chemioterapico. Spesso è combinato con la chirurgia e con la radioterapia.
I farmaci chemioterapici sono i seguenti: il pemetrexed, il cisplatino, il carboplatino, il raltitrexed, la mitomicina, la vinorelbina e la gemcitabina.
I farmaci chemioterapici hanno degli effetti collaterali quali: stanchezza, difficoltà a mangiare, nausea, vomito, dolore, infiammazione e ulcere della bocca. Inoltre, perdita di appetito, diarrea, febbre alta, sensazione di freddo, caduta di capelli e disturbo della pelle. E ancora, reazioni cutanee, neuropatie periferiche con alterazione della sensibilità, compromissione delle funzioni uditive, cardiache, del fegato e dei reni.
L'ONA, associazione APS rappresentativa delle vittime dell'asbesto di cui l'Avv. Ezio Bonanni è presidente, indica i centri specializzati per il mesotelioma pleurico. La chirurgia è un approccio non sempre perseguibile. Infatti bisogna comprendere i rischi e i benefici della chirurgia del mesotelioma.
Ci sono, infatti, dei tipi istologici, come il sarcomatoso, che non possono essere oggetto di operazione chirurgica. Ciò è stato precisato dal Dott. Mauro Benvenuti nel corso della conferenza del 19.06.2018. Nel corso della stessa conferenza è intervenuto anche il Prof. Marcello Migliore, componente del CTS ONA, il quale ha precisato che occorre valutare bene il paziente. In molti casi, la chirurgia è sconsigliata. I pazienti vanno selezionati sulla base della stadiazione, del tipo istologico e delle condizioni generali. In molte occasioni, l'operazione chirurgica ha delle complicanze. Sempre, è molto demolitiva. Per questi motivi, vanno perseguiti i fini di tutela della salute del paziente. Soltanto quando l'intervento chirurgico può avere buone chance di mesotelioma guarigione o, quantomeno, di sopravvivenza, allora può essere perseguita la chirurgia. In molti casi, i pazienti sono sottoposti ad interventi chirurgici, senza che vi siano le indicazioni terapeutiche.
Il mesotelioma del peritoneo, colpisce il peritoneo, ovvero la sottile membrana sierosa, che avvolge gran parte degli organi interni, fissandoli in tal modo alle pareti della cavità. Questa membrana è costituita da uno strato esterno che riveste la cavità addominale e parte di quella pelvica, e da uno strato interno. Il mesotelioma addominale é la neoplasia del mesotelio dello stomaco e rappresenta tra il 10 e il 30% di tutti i mesoteliomi maligni.
Come indentificare la presenza di un mesotelioma peritoneale? Bisogna porre attenzione ai sintomi iniziali del mesotelioma, tra i quali vi sono: dolore e rigonfiamento addominale, diarrea e, infine, perdita di peso.
Le aspettative di vita per questo tumore sono di circa 5/6 mesi. La sopravvivenza da mesotelioma peritoneale si verifica nell'8,1% dei casi. Solo la diagnosi precoce permette l'approccio tempestivo ed efficace a questa patologia.
Grazie agli sforzi dell' Osservatorio Nazionale Amianto, e del pool dei medici, sono stati ottenuti significativi risultati anche nella guarigione mesotelioma peritoneale.
La diagnosi avviene con l'anamnesi lavorativa, da cui spesso emerge l'esposizione a fibre e polveri di asbesto, e confermata con l'esame bioptico (con prelevamento di un campione di tessuto dalla parete del peritoneo).
È fondamentale comunque in ogni caso l'esame immunoistochimico. La terapia per
aumentare la sopravvivenza, é quella chirurgica in combinazione con chemioterapia e radioterapia.
Il mesotelioma pericardico è sempre causato dall'asbesto e colpisce il pericardio, ovvero la membrana che avvolge il cuore. Il termine generico di pericardio include sia il pericardio viscerale che il pericardio parietale.
Si può manifestare in forma localizzata, multipla o diffusa con metastasi pleuriche.
I sintomi più frequenti dei mesoteliomi pericardici sono costituiti da:
La diagnosi del mesotelioma pericardico é legata al versamento pericardio, che può presentarsi anche dopo
un infarto miocardico acuto, traumi, o tumori
cardiaci. In molti
casi il pericardio è infiltrato da metastasi alla pleura, e anche in questo caso la diagnosi è confermata dalla biopsia. La terapia, prevede l'approccio chirurgico in combinazione con
chemioterapia e radioterapia.
Il mesotelioma testicolare è un rarissimo cancro da amianto che colpisce la tunica vaginale del testicolo. La tunica vaginale, detta anche vagina propria, è il mesotelio che ricopre i testicoli come una specie di sacchetto. Nel mesotelioma sintomi finali comprendono tumefazione (dolente e non) e dolore testicolare.
La diagnosi del tumore del testicolo, è effettuata in concomitanza a controlli per altre ragioni, e confermata dagli esami immunoistochimici e bioptici e dalla ecografia transrettale. La cura per il mesotelioma testicolare è costituita da un intervento chirurgico, di orchiectomia inguinale radicale, che può essere accompagnato da radioterapia e chemioterapia.
Il mesotelioma epitelioide, detto anche "mesotelioma epiteliale o mesotelioma epiteliomorfo", è una forma maligna, che colpisce le cellule epiteliali che rivestono la parete esterna degli organi interni. Circa il 50-70% di tutti i casi diagnosticati sono di tipo mesotelioma pleurico epitelioide. La caratteristica della neoplasia epiteliomorfa, è che le cellule epitelioidi iniziano a funzionare in modo scorretto e riprodursi in maniera incontrollata, diventando così cellule tumorali.
Inizialmente, il mesotelioma maligno epitelioide era considerato molto frequente, poiché scambiato con un'altra forma di tumore, l’adenocarcinoma. A causa della forma delle cellule, infatti si giungeva ad una errata diagnosi al microscopio.
I sintomi del mesotelioma epiteliale, dipendono dalla zona o dall’organo in cui si trova il tumore (stomaco, polmoni, addome), e da un’eventuale diffusione nell'organismo.
I trattamenti curativi sono multimodali, in quanto sono da valutare più fattori quali:
Se possibile, si procede con la resezione del mesotelioma epiteliale. Si rimuovono le parti del mesotelio aggredite dalle fibre di asbesto, e che hanno sviluppato cellule tumorali. In alcuni casi, l'asportazione riguarda l'intera pleura intorno al polmone per garantire mesotelioma epitelioide sopravvivenza.
Il trattamento per curare questa particolare forma di tumore, è la combinazione della radioterapia e della chemioterapia nel corso dell'intervento chirurgico.
Infatti, per mesotelioma chemioterapia rallenta il progresso del tumore e migliora le aspettative di vita del paziente. I farmaci chemioterapici interferiscono con la sintesi di DNA e RNA. Le cellule tumorali si riproducono in modo incontrollato: la chemioterapia blocca o rallenta questo processo e quindi aumenta il periodo sopravvivenza di questi pazienti.
Soltanto il 7% dei malati di mesotelioma asbesto ha una sopravvivenza a 5 anni. Le mesotelioma aspettative di vita sono nella media circa 8 mesi. Molto dipende dallo stadio e dal tipo istologico. Tanto più è precoce la diagnosi, quanto si può sperare nella possibilità di intervento chirurgico, e dunque di guarigione mesotelioma.
Quest'ultimo caso è molto raro, per cui è fondamentale la prevenzione primaria.
Con riferimento al rischio amianto e alle sue capacità cancerogene, è indispensabile la prevenzione primaria. Quindi, la stessa tutela legale, presuppone di evitare ogni forma di esposizione alle fibre di asbesto.
In conclusione, nel caso in cui ci sia stata l'esposizione ai minerali di asbesto, compreso il crisotilo, è indispensabile la sorveglianza sanitaria, come stabilito dall'art. 259 del D.L. 81/2008, tenendo presente che non c'è una soglia al di sotto della quale il rischio si annulla.
Queste prospettive sono state rimarcate dall'Avv. Ezio Bonanni nel corso de lavori della Commissione Amianto istituita dal Ministro dell'Ambiente, ancora nel dicembre 2020. Lo studio legale dell'avv. Ezio Bonanni fornisce un servizio di assistenza legale. Come abbiamo già evidenziato, il mesotelioma ha sempre origine da esposizione ad amianto, che è sinonimo di asbesto.
Il mesotelioma è sempre maligno. I cosiddetti mesoteliomi benigni sono quelli che hanno un "comportamento benigno", come il Mesotelioma Cistico del Peritoneo (mesotelioma cistico benigno) e il mesotelioma fibroso benigno, che I c.d. mesoteliomi benigni sono diagnosticati con l'attenta osservazione con microscopio elettronico del materiale istologico acquisito con biopsia e con l'ausilio di tecniche immunoistochimiche.
I rarissimi casi di mesoteliomi cosiddetti benigni offrono una prognosi molto più positiva, ma comunque pur sempre severa. Inoltre le cellule del mesotelioma benigno non tendono a diffondersi ad altri organi, sebbene esse si riproducano comunque in maniera incontrollata.
Ma purtroppo non sempre i casi interessati sono di mesotelioma benigno. Purtroppo nella maggior parte dei casi, si tratta di mesotelioma maligno. Il mesotelioma peritoneale benigno o di mesotelioma pleurico benigno hanno una prognosi positiva e quindi non evolvono con il peggioramento sostanziale delle condizioni di salute della vittima e il decesso (maggiori aspettative di vita vittime mesotelioma).
In caso di diagnosi di mesotelioma, occorre comprendere i diritti legali dei pazienti affetti da mesotelioma. La prima tutela giuridica è quella previdenziale: riconoscimento INAIL malattia professionale.
In questi casi, sulla base dell'accertamento medico legale, e tenendo conto che questa neoplasia è inserita nella lista I, l'INAIL la deve riconoscere. Quindi liquidare l'indennizzo INAIL e le prestazioni aggiuntive del Fondo vittime amianto. Queste sono risorse finanziarie utili per i pazienti affetti da mesotelioma.
Già in questo contesto, con il riconoscimento INAIL mesotelioma malattia professionale deve essere rilasciata la certificazione di esposizione ad amianto con l'art. 13 co.7 della L. 257/92. Questa certificazione deve essere poi allegata alla domanda amministrativa INPS per l'accredito delle maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto. Queste maggiorazioni consistono nella moltiplicazioni del periodo di esposizione ad amianto con il coefficiente 1,5, con il quale rivalutare la posizione contributiva del 50%.
Questi benefici contributivi sono validi sia per il prepensionamento amianto, sia per la rivalutazione della pensione e dei ratei.
Coloro che sono esposti ad amianto in seguito a missioni e perciò sono vittime di mesotelioma, hanno diritto, se del pubblico impiego non privatizzato, al riconoscimento della causa di servizio.
In tutti i casi, le vittime di mesotelioma nelle particolari condizioni ambientali ed operative di cui all'art. 1 co. 564 della L. 266 del 2005, hanno diritto al riconoscimento dello status di vittime del dovere. Quindi, il mesotelioma causa di servizio amianto, dà diritto alla speciale elargizione, assegno vitalizio e speciale assegno vitalizio.
In più, ed in ogni caso, ove con l'accredito delle maggiorazioni amianto di cui all'art. 13 co.7 L. 257/92 non si matura il diritto a pensione, la vittima può domandare la pensione amianto. Si tratta di una pensione invalidità amianto, che è erogata in seguito a domanda amministrativa, ai sensi dell'art. 1 co. 250 della L. 232/2016.
In più, sussiste il diritto al risarcimento del danno. Lo studio legale dell'Avv. Ezio Bonanni fornisce una vera e propria guida alla ricerca di assistenza finanziaria per i pazienti affetti da mesotelioma. In questo modo la vittima e i familiari potranno tutelare i propri diritti.
L'ONA, con i suoi oncologi ed i suoi medici legali, tra i quali il dottor Arturo Cianciosi, ha elaborato un protocollo di terapia e cura.
Il gruppo dei medici legali ONA , rilasciata la diagnosi di mesotelioma, verificano con l'anamnesi lavorativa se ci sono stati episodi di esposizione professionale fibre asbesto. In caso positivo, rilasciano la certificazione di esposizione professionale.
L'INAIL ricevuta la certificazione di sospetta malattia professionale, deve avviare l'istruttoria tecnica e medico legale. Poiché il mesotelioma è inserito nella lista 1 dell'INAIL, è assistito dalla presunzione legale di origine, e per questo deve riconoscere ed indennizzare questa neoplasia.Coloro che sono dipendenti di amministrazioni statali, per i quali il rapporto di pubblico impiego non è privatizzato, possono chiedere il riconoscimento di causa di servizio e di vittima del dovere.
Nel caso di rigetto della domanda di riconoscimento nella malattia professionale da parte dell'INAIL, la vittima ha diritto a effettuare il ricorso. In conseguenza del quale, viene fissata la visita collegiale e il riesame. In caso di emissione di provvedimento negativo, si può ricorrere alla magistratura.
Lo studio legale dell'Avv. Ezio Bonanni ti assiste per tutta la procedura per:
In caso di mesotelioma, la vittima ha diritto alle prestazioni del Fondo Vittime Amianto. Tale prestazione, deve essere erogata ai superstiti in caso di decesso.
Questa prestazione è esentasse e si aggiunge alle prestazioni dell'indennizzo INAIL, in una misura percentuale pari al 15% della rendita (Circolare n.25 del 27 settembre 2021).
I malati di mesotelioma, in seguito ad esposizione familiare o ambientale, hanno diritto al Fondo Vittime Amianto, consistente in un una tantum pari ad €10.000,00.
Questo diritto è riconosciuto dal gennaio 2015, ed è erogato con istanza della vittima e, in caso di decesso, dei suoi eredi. Tutti coloro che, nel frattempo, hanno percepito l'importo inferiore di €5.600,00, hanno la possibilità di chiedere la differenza.
Per approfondimento:
Il sistema previdenziale INAIL assicura la tutela anche ai c.d. superstiti. Si tratta di coloro che, familiari e/o stretti congiunti, subiscono le conseguenze per la morte del lavoratore in seguito a mesotelioma. Tenendo conto che le aspettative di vita delle vittime di mesotelioma sono pari al 7% ai 5 anni, e in media, di 8/9 mesi, la tutela INAIL in favore dei superstiti è uno degli aspetti centrali dell'attività dello studio legale.
Sono identificati tra i superstiti, coloro che possano beneficiare della rendita INAIL reversibile, a condizione che si dimostri che la morte è avvenuta in seguito a mesotelioma malattia professionale.
Sono superstiti:
L'Avv. Ezio Bonanni e il suo studio legale tutelano sia la vittima diretta che i loro familiari. Lo studio legale, anche in collaborazione con l'ONA, si avvale di un dipartimento di medicina legale. In questo modo, può essere refertata la riconducibilità della morte alla malattia professionale, ed ottenere la tutela dei diritti dei congiunti, superstiti.
Questi ultimi, se eredi, hanno diritto alla liquidazione delle prestazioni maturate in vita dal loro congiunto e non a lui erogate. Allo stesso modo, per quanto riguarda il risarcimento dei danni. In particolare, la rendita di reversibilità non si scomputa dal montante risarcitorio, per cui, allo stretto congiunto debbono essere risarciti tutti i danni iure proprio.
I lavoratori vittime di tumori del mesotelio, dopo aver ottenuto il riconoscimento della malattia professionale da parte dell'INAIL, posso chiedere il rilascio della certificazione di esposizione amianto. In questo modo, avendo ottenuto il certificato di esposizione professionale ad amianto, può essere depositata la domanda all'INPS per l'accredito delle maggiorazioni contributive amianto.
In particolare, queste maggiorazioni amianto, consistono nella moltiplicazione con il coefficiente 1,5 della contribuzione, utile a maturare anticipatamente il diritto a pensione per il periodo del 50% di quello di esposizione. Inoltre, per coloro che sono già in pensione, sussiste il diritto ad ottenere la ricostituzione della posizione contributiva, utile alla riliquidazione della prestazione pensionistica in godimento.
In questo modo, anche i pensionati, possono raggiungere il massimo della contribuzione, ed ottenere la maggiorazione dell'entità dei ratei pensionistici e la liquidazione delle differenze su quelli già erogati. L'Avv. Ezio Bonanni è il pioniere della tutela dei lavoratori vittime del mesotelioma con riferimento ai diritti pensionistici di cui all'art. 13, co. 7, L. 257/92.
Tuttavia, questi diritti possono essere ottenuti anche dai lavoratori soltanto esposti. Però, in quest'ultimo caso, occorre dimostrare il superamento della soglia delle 100 ff/ll per oltre 10 anni.
Le vittime di mesotelioma che hanno ottenuto il riconoscimento di malattia professionale, hanno diritto, comunque, ai benefici con l'art. 13, co. 7, L. 257/92. In questo modo, questi lavoratori hanno diritto al prepensionamento amianto. Tuttavia, in alcuni casi, pur dopo l'accredito di queste maggiorazioni, non c'è la maturazione del diritto a pensione.
In quest'ultimo caso può essere richiesta la pensione di invalidità amianto. Questa misura è stata introdotta nel nostro ordinamento giuridico, grazie all'impegno dell'Avv. Ezio Bonanni. Infatti, grazie alle richieste dell'ONA e dell'Avv. Ezio Bonanni, è stato introdotto l'art. 1, co. 250, L. 232/2016, con la quale è stato stabilito che le vittime avessero diritto alla pensione anticipata per malattia asbesto correlata.
Inizialmente, questa misura, era circoscritta soltanto per le vittime di mesotelioma, tumore al polmone e asbestosi. Successivamente, la platea è stata ampliata, e ricomprende tutte le vittime di malattie asbesto correlate, comprese le placche ed ispessimenti pleurici. Infatti, queste ultime patologie, hanno una loro rilevanza perché anticipano la diagnosi di mesotelioma pleurico.
L'INPS, con la circolare n. 34 del 2020, ha fornito le linee guida per poter presentare la domanda di pensione amianto di invalidità. Il termine per presentare la domanda è del 31.03.2021, e sono richiesti almeno 5 anni di anzianità contributiva, di cui 3 nel periodo antecedente la presentazione della domanda amministrativa all'INPS.
In molti casi, l'esposizione ad amianto è legata allo svolgimento dell'attività di servizio, in particolare nelle Forze Armate (Marina, Aeronautica, Esercito, Carabinieri). In più, ci sono i casi di esposizione nel Comparto Sicurezza (Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, etc.). In questi casi, sussiste il diritto al riconoscimento della causa di servizio.
In più, con l'esposizione ad amianto, anche sulla base della giurisprudenza della Cassazione, ci sono i presupposti per il riconoscimento della qualità di vittima del dovere. Infatti, coloro che svolgono le attività proprie di cui all'art. 1, co. 563, L. 266/05, oppure in particolari condizioni ambientali ed operative eccedenti l’ordinarietà, sono equiparati alle vittime del dovere.
In particolare, in caso di mesotelioma per esposizione ad amianto nelle unità navali della Marina Militare, piuttosto che nelle altre attività delle Forze Armate, si configurano i presupposti per il riconoscimento dello status di vittima del dovere.
Infatti, la disciplina è quella di cui all’art. 1, co. 564, L. 266/2005, e art. 1 del d.p.r. 243/2006.
Mesotelioma nelle Forze Armate è stato oggetto anche dell'8° puntata di ONA TV: "Mesotelioma nelle forze armate e tutela degli orfani".
Per ottenere il riconoscimento dell'equiparazione a vittime del dovere, le vittime di mesotelioma possono invocare i principi della giurisprudenza. Infatti, la normativa amianto vittime del dovere, è stata interpretata da Cassazione, sez, lav., n. 20446/2019. Successivamente anche dalla Cass., sez. lav., n. 4238/2019, nel senso di riconoscere, nelle vittime di mesotelioma, lo status di vittima del dovere.
Infatti, anche la più recente Cassazione, VI sez. civ., 14018 del 07.07.2020, ha riconosciuto alla vittima di malattia asbesto correlata, lo status di vittima del dovere.
La vittima di mesotelioma con lo status di vittima del dovere ha diritto alle seguenti prestazioni:
Per approfondire sulle modalità per ottenere l'assistenza legale dell'Avv. Ezio Bonanni in caso di mesotelioma per causa di servizio esposizione amianto:
L'ONA ha pubblicato il II Rapporto Mesoteliomi ONA ONLUS utile a comprendere l'impatto dell'esposizione all'amianto sul mesotelioma. All'interno, sono riportati e specificati i dati e le statistiche relative al mesotelioma in Italia: tipi di mesotelioma e cause, l'incidenza, le aspettative di vita, la terapia. Inoltre, secondo il VII Rapporto ReNaM, il trend del numero dei casi di mesotelioma è in continuo aumento.
L’ONA ha creato lo strumento ONA REPAC (Registro Patologie Asbesto Correlate per segnalazione malattie o presenza di amianto) per la segnalazione dei casi di patologie asbesto correlate.
In questo modo, è possibile aggiornare costantemente sia i dati epidemiologici, sia la mappatura della presenza dell’asbesto nei luoghi di vita e di lavoro.
Segnalare i casi di malattie correlate ad amianto, permette inoltre, l’integrazione e l’aggiornamento delle tabelle INAIL delle malattie professionali. Il tumore della laringe e il tumore delle ovaie, per esempio, sono patologie asbesto correlate inserite solo nel 2014 nella Lista I dell’INAIL. Ciò è stato possibile proprio grazie al costante aggiornamento e integrazione dei casi di malattie professionali tramite l’epidemiologia.
Per la segnalazione di malattie da amianto e della presenza di amianto, potete contattare l'ONA.
Grazie alla collaborazione dello staff medico dell'ONA, sono stati ottenuti significativi risultati nella cura del mesotelioma. È necessario rivolgersi sempre alle strutture pubbliche del servizio sanitario nazionale, per ottenere elevati standard, senza incorrere in strumentalizzazioni e spesso in false speranze.
Quindi l'Avv. Ezio Bonanni ha redatto un vademecum, una guida per le terapie più efficaci del tumore del mesotelio, che indirizzi i pazienti sul trattamento da adottare: "Come curare e sconfiggere il mesotelioma ed ottenere le tutele previdenziali ed il risarcimento danni". In questo modo si può affrontare il mesotelioma: supporto e risorse e tutela legale.
Dunque, il manuale permette di orientarsi per poter ottenere la migliore assistenza medica e giuridica. Clicca sulla copertina per scaricare la pubblicazione.
Inoltre, l'Avv. Ezio Bonanni prosegue nel suo impegno professionale e scientifico. Nel corso del 2019, ha pubblicato "What can independent research for mesothelioma achieve to treat this orphan disease?".
In caso di diagnosi di mesotelioma, purtroppo, siamo in presenza di una neoplasia sempre molto aggressiva.
In molti casi, però, le esposizioni alle fibre di asbesto provocano soltanto infiammazione, è il caso della pachipleurite.
Questa malattia asbesto correlata é benigna. La pachipleurite, consiste in un ispessimento notevole della pleura, così da formare una coltre più o meno densa ed estesa che avvolge il polmone. La pachipleurite si manifesta con la sclerosi polmonare e il fibrotorace.
Non siamo in presenza di una neoplasia del mesotelio della pleura, bensì di una infiammazione, risolvibile.
La prognosi della pachipleurite è dunque positiva. I pazienti sottoposti a protocollo sanitario, hanno quindi ampi margini di sopravvivenza.
È importante comprendere le implicazioni finanziarie del mesotelioma. Infatti, in caso di mesotelioma mattia professionale, sussiste il diritto al risarcimento danni amianto. In questi casi, l'INAIL indennizza il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Per cui sussiste il diritto al risarcimento dei danni differenziali, che deve essere fatto valere nei confronti del datore di lavoro.
Se per la rendita INAIL si applica la presunzione legale di origine, in questi casi è il lavoratore che deve dimostrare il nesso causale. Fornita la prova del nesso causale, si ottiene il diritto al risarcimento del danno. La quantificazione dei danni è equitativa, e si scomputa l'indennizzo INAIL.
In caso di decesso, questi importi sono liquidati agli eredi. Questi ultimi, solitamente stretti congiunti, hanno diritto anche al risarcimento anche dei danni iure proprio.