Legislazione e giurisprudenza asbesto amianto

Studio Legale

L'amianto è un minerale fibroso le cui fibre provocano malattie (asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici) e tumori (mesotelioma, tumore al polmone e altri cancri) mortali. L'Avv. Ezio Bonanni è il pioniere della difesa delle vittime, e in questa pagina spiega la legislazione e la giurisprudenza in materia di asbesto amianto.

L'Avv. Ezio Bonanni offre assistenza per la prevenzione dei danni asbesto, per la diagnosi precoce, terapia e cura,  per il riconoscimento dei diritti previdenziali delle vittime. Nello specifico: prepensionamento, rendite INAIL e risarcimento danni. La materia dei danni da asbesto è regolata dalla legislazione amianto.

Assistenza legale: sintesi della legislazione

L'Avv. Ezio Bonanni, in questa sezione, ha elaborato la sintesi dell'amianto legislazione, uno strumento di tutela del cittadino. Questi ultimi hanno diritto, a vedersi risarcire i danni subiti, in conseguenza dell'esposizione amianto. Nel caso di decesso, sono titolari del diritto gli eredi, che possono chiedere anche i danni sofferti direttamente e la rendita in reversibilità. I lavoratori esposti hanno diritto al prepensionamento.

Legislazione e giurisprudenza

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Amianto asbesto: scienza e legislazione: riepilogo

Danni da Amianto, rendite, prepensionamenti e risarcimento dei danni

Già il Regio Decreto 442/1909 vietava a donne e fanciulli di entrare in contatto con le lavorazioni dell’asbesto, essendo stata appurata la loro insalubrità. (cfr. Cass., IV Sez. pen., n. 49215/2012). 

Con la L. 455/1943, l’asbestosi fu inserita nella Lista I dell'INAIL, delle patologie professionali da asbesto, di cui si presume l'origine professionale e che prevedono indennizzo. Contestualmente furono varate le prime norme specifiche per la prevenzione dei danni amianto. 

Con il DPR 303/1956 sono state dettate le norme di prevenzione tecnica agli artt. 4, 19, 20, 21. Con il DPR 547/1955, sono state dettate invece, le norme di protezione individuale: artt. 377 art 387. L'unanime consenso scientifico sulla cancerogenicità dell'asbesto, per l'apparato respiratorio e in particolare per il polmone venne raggiunto con la pubblicazione del lavoro di Richard Doll dal titolo: "A study of lung cancer mortality in asbestos workers" (1955). Nel 1964, le tesi del Prof. Irving Selikoff sulla riconducibilità del mesotelioma alle esposizioni ad asbesto furono accolte a livello globale. I suoi studi, erano stati precedentemente presentati in occasione della conferenza internazionale di New York, sugli effetti biologici dell'asbesto, presso l' Accademia delle Scienze.

Amianto asbesto: la legislazione più recente

L'Avv. Ezio Bonanni ha pubblicato una sintesi di tutta la legislazione e la giurisprudenza in materia di asbesto. Infatti, questi terribili minerali continuano a provocare la morte di migliaia di cittadini e lavoratori. Nella pubblicazione "Il libro bianco delle morti di amianto in italia - Ed.2022", sono stati resi pubblici in Italia i dati sul rischio amianto.

Anche nella recente conferenza stampa, che si è tenuta a Roma in data 13.10.2020 (Rischio amianto in Italia, diritti negati alle vittime), la problematica amianto è stata ulteriormente tracciata con riferimento alla bonifica.

Infatti, solo con l'incapsulamento, il confinamento e, a maggior ragione, con lo smaltimento amianto, si tutela effettivamente la salute e l'ambiente. 

Nella più recente normativa, occorre richiamare l'art. 1, comma 250, Legge 232/2016. Questa norma è stata poi recentemente integrata con l'art. 41-bis della legge 58 del 2019. In questo modo, è stato completato il quadro sulla pensione amianto - prepensionamento amianto. In questo modo, tutti coloro che hanno ottenuto il riconoscimento di malattia professionale asbesto correlata, possono accedere alla pensione amianto:

La messa al bando dell'asbesto con la L.257 del '92

Come già precisato nella pagina specifica di questo sito, solo con la legge 257/1992 sono state stabilite "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto". Così che, a partire dal 28.04.1993, è stata vietata l'estrazione, la produzione e la commercializzazione di amianto e materiali contenenti amianto.

Tuttavia, in questo contesto, non si è tenuto conto del fatto che, purtroppo, l'Italia è stato il secondo produttore europeo di asbesto (3.748.550 tonnellate). 

Quindi, come già sopra ribadito, sono ancora più di 40 milioni i materiali di amianto e contenenti amianto. Così, in scuole, ospedali ed altri luoghi di vita e di lavoro, il rischio è elevato. Tant'è vero che il numero dei mesoteliomi è in continuo aumento:

Nel 2020 sono stati censiti circa 2.000 mesoteliomi e le vittime sono state più di 6.000, anche a causa del Covid-19, che colpisce gli stessi organi lesi dalle fibre.

La prevenzione primaria, secondaria e terziaria

La legislazione e amianto giurisprudenza del nostro paese si continuano a muovere in chiave evidentemente giudiziaria, rispetto ad eventi che si sono già verificati. Così, per il caso di malattie asbesto correlate. Tumore del polmone, della laringe, delle ovaie, che si aggiungono ai mesoteliomi, tra quelle la cui riconducibilità ad amianto è riconosciuta in modo unanime. 

I ritardi delle bonifiche sono rilevanti, poiché più continuano le esposizioni e più si ampia il numero di coloro che sono contaminati e, quindi, a rischio di danni biologici. L'Avv. Ezio Bonanni è stato uno dei protagonisti del Processo Eternit I, nel quale Stephan Schmidheiny è stato posto alla sbarra con l'ipotesi di reato disatro ambientale. 

Tuttavia, in Cassazione, l'imputato Stephan Schmidheiny  è stato assolto per prescrizione e sono ora pendenti altri procedimenti. Così si dimostra che ciò che è fondamentale è la bonifica. Infatti, solo così si potrà porre fine all'epidemia di amianto, come pure risulta dal Consensus Report di Helsinki nella revisione del 2014.

Per questi motivi, l'Avv. Ezio Bonanni nel corso della conferenza del 13.10.2020, ha insistito sulla progettualità della bonifica e messa in sicurezza, anche con l'utilizzo dei fondi europei.

L'Avv. Ezio Bonanni ha, quindi, rivolto la sua attenzione, prima di tutto, sul tema della bonifica e messa in sicurezza (prevenzione primaria), e poi sulla prevenzione secondaria. Quest'ultima è riservata a coloro che, purtroppo, sono stati già esposti alla fibra killer, oppure ad altri cancerogeni, e sono a rischio di malattia asbesto correlata.

Poi, vi è la prevenzione terziaria e, cioè, il dato epidemiologico e la tutela dei diritti indennitari e risarcitori.

Il rapporto mesotelioma dell'ONA onlus

L'asbesto è stato utilizzato in 3.000 applicazioni, in tutti i comparti produttivi, come riportato nello specifico dal rapporto mesoteliomi dell'ONA APSLe esposizioni ambientali e lavorative causano dei danni irreversibili alla salute, a partire dalle infiammazioni per finire a malattie mortali come cancri e neoplasie. 

Giurisprudenza nazionale ed europea

Lo studio legale dell'Avv. Ezio Bonanni ha più volte sottolineato che l'atteggiamento di istituzioni, INPS e INAIL, che negano i diritti delle vittime, hanno determinato un grosso contenzioso con una molteplicità di decisioni e sentenze. I datori di lavoro spesso rifiutano il risarcimento danni amianto alle vittime e familiari.

Lo studio legale dell'Avv. Ezio Bonanni offre assistenza legale in caso di violazione di misure di sicurezza applicando la giurisprudenza amianto. Il contenzioso è enorme: l'INAIL rifiuta il riconoscimento delle rendite alle vittime e la reversibilità ai familiari.

Quindi, è fondamentale il fatto che c'è un comportamento degli enti previdenziali che ha determinato un enorme contenzioso. Inoltre, tale contenzioso, è alimentato anche dal fatto che i datori di lavoro rifiutano il risarcimento del danno differenziale.

Inoltre, anche nello svolgimento dell'attività di servizio delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza, vi è stata un'alta incidenza di malattie asbesto correlate. Ciò in seguito anche all'assenza di strumenti di prevenzione e protezione. Così che, c'è tutto un contenzioso per il riconoscimento di causa di servizio. Con tale condizione di rischio, vi è anche il diritto alla equiparazione vittime del dovere.

In questo modo, oltre al normale riconoscimento delle prestazioni di equo indennizzo e pensione di privilegio, vi è il diritto alle altre prestazioni. Tra queste ultime, la speciale elargizione, lo speciale assegno vitalizio, l'assegno vitalizio, etc.

Sempre e comunque, in ogni caso, sussiste il diritto al risarcimento di tutti i danni.

In questo contesto, è molto importante la rassegna della giurisprudenza, anche di quella nazionale, che permette di acquisire gli elementi indispensabili per la tutela dei diritti.

Approfondisci sulla giurisprudenza nazionale ed europea in materia di amianto ed ambiente:

Decreto del Ministero della Sanità, 6 settembre 1994

Nel Decreto Ministeriale 06 settembre 1994, che ha ad oggetto "Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6,comma 3, e dell'art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n.257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto", si fa riferimento alle norme relative agli strumenti necessari ai rilevamenti e alle analisi del rivestimento degli edifici, alla pianificazione e alla programmazione delle attività di rimozione e di fissaggio e le procedure da seguire nei diversi processi lavorativi di rimozione, nonché alle normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto. In particolare, si riporta la tabella relativa ai principali tipi di materiali contenenti asbesto e loro approssimativo potenziale di rilascio delle fibre: 

normative e metodologie tecniche applicazione legge 257 del 27 marzo 1992

Osservazioni conclusive

In sintesi, alla luce di quelle che sono le risultanze e dell'impegno dell'ONA e dell'Avv. Ezio Bonanni, si deve concludere che è necessario continuare l'impegno per vincere la fibra killer.

L'esperienza di più di 21 anni, nell'assistere cittadini e lavoratori esposti e vittime dell'amianto, suggerisce la necessità di una maggiore attenzione in chiave preventiva. Quindi, il rispetto di tutte le norme di cui al Dlgs. 81/2008, oltre all'art. 2087 c.c.

In conclusione, molto rimane ancora da fare per vincere la nostra battaglia contro questa fibra killer.