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Il Processo Eternit: tutti i dettagli

Processo Eternit: iniziato nel 2009, ha portato alla condanna di Stephan Schmidheiny, nei primi due gradi di giudizio. Poi la cassazione ha assolto l'ultimo erede della dinastia della produzione di amianto in Europa e nel mondo (eternit processo). Il processo amianto c.d. Eternit dal nome della multinazionale il processo amianto. L'Avv. Ezio Bonanni ne é stato uno dei suoi protagonisti.

Questa multinazionale ha impiantato in Italia lo stabilimento di Casale Monferrato, cui ha aggiunto quelli di Bagnoli, Cavagnolo, Rubiera, Siracusa. In questi stabilimenti fu prodotto il c.d. Eternitprodotti di cemento amianto per l'edilizia. 

In questi stabilimenti hanno lavorato migliaia di uomini e donne che, purtroppo, sono deceduti per patologie asbesto correlate in particolare di mesotelioma. Questo terribile cancro è causato solo dalle fibre di asbesto, ed è quasi sempre mortale. 

 

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Processo eternit

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Eternit: il cemento amianto che continua ad uccidere

L'Italia fu il secondo produttore ed utilizzatore di amianto in Europa. Oltre ai dipendenti degli stabilimenti anche i loro familiari e spesso anche i semplici abitanti, sono deceduti per queste malattie. Con la legge 257 del 92, finalmente questi minerali sono stati messi al bando, ma rimangono quelli prodotti in precedenza.

In particolare, le onduline, le tubature, utilizzate per gli acquedotti, e ancora il cemento amianto. Le fibre disperse, inalate o ingerite, continuano a provocare danni alla salute. Poichè i tempi di latenza sono molto elevati, l'epidemia è tutt'ora in corso.

Le fibre sono un potente cancerogeno, comprese quelle di crisotilo, maggiormente utilizzate nei cinque stabilimenti italiani. L'imputato ha sempre cercato di negare le sue responsabilità. In molti casi ha sostenuto che il crisotilo non fosse cancerogeno diversamente dalla crocidolite e dall'amosite, che pure erano utilizzate, seppur in maniera limitata. 

 

Nel primo Processo Eternit 1, Stephan Schmidheiny fu assolto solo per prescrizione dopo due condanne in primo e secondo grado. L'avv. Ezio Bonanni, con riferimento a questa sentenza (Cass. I Sez. Penale 7941/2015), ha evidenziato la singolarità di una modifica della giurisprudenza proprio per questo imputato. 

Così, intervistato da SKI, l'avv. Ezio Bonanni ha preannunciato un impegno continuo, che ha portato poi alla prosecuzione delle attività di tutela delle vittime.  

Stephan Schmidheiny: nuovo processo per omicidio

Il Tribunale Penale di Napoli, all'udienza del 25 gennaio 2019, ha trattato il caso eternit con il rinvio a giudizio di Stephan Schmidheiny per omicidio volontario. Sono state quindi accolte le tesi dell'Avv. Ezio Bonanni e dei due Pubblici Ministeri, Frasca e Giuliano. 

Le richieste dell'ONA sono state sostenute dall'Avv. Flora Rose Abate, legale di ONA. Il processo in Corte d'Assise è iniziato il 12 aprile 2019 ed è tutt'ora in corso. 

Eternit bis: Schmidheiny a giudizio anche a Novara

Nel corso dell'udienza preliminare del 24/01/2020, presso il Tribunale di Novara, il GUP Dott. Fabrizio Filice, ha rinviato a giudizio Stephan Schmydheiny.

L'accusa, è quella di omicidio volontario per aver cagionato la morte di 392 persone: di cui 62 dipendenti dell' Eternit casale monferrato e di 330 residenti delle zone limitrofe. Tutti deceduti a causa di mesotelioma per l’esposizione ad inquinamento da amianto ambientale.

Eternit: ONA parte civile a Napoli e a Vercelli

Si è tenuta il 15/05/2019 la seconda udienza dibattimentale del processo Eternit bis. Il processo si è svolto nell’aula 116, dinanzi la II Sezione della Corte di Assise di Napoli, presieduta da Alfonso Barbarano, giudice a latere Maurizio Conte.  

La Corte, rigettando la richiesta di estromissione avanzata dalla difesa dell’imputato nella precedente udienza, ha ammesso la costituzione di parte civile dell’ONA.

Ente esponenziale rappresentativo della categoria delle vittime dell’amianto, per aver svolto attività in tutta italia e anche a Napoli. Nel 2012, l'ONA aveva già depositato, una serie di esposti denuncia alla Procura di Napoli e di Torino, per la condizione di rischio amianto, del sito Eternit di Bagnoli. L'associazione si è occupata poi, di costituire un comitato vittime amianto Eternit Bagnoli.

L'ONA è costituita parte civile anche nel processo Eternit bis di Vercelli, per il quale il magnate svizzero è stato rinviato a giudizio. In totale 392, registrati per effetto della lavorazione dell'amianto, nello stabilimento di Casale Monferrato, e per la contaminazione della città.

Infatti, solo 62 delle 392 persone decedute per patologie asbesto correlate, riportate nel capo di imputazione, sono ex dipendenti dello stabilimento Eternit Casale Monferrato. Tutti gli altri, sono coloro che sono stati esposti ad asbesto, ovvero a fibre di cemento amianto, per la contaminazione ambientale, provocata dalla condotta dell'imputato. 

Processo Eternit bis  in corso a Napoli

Stephan Schmidheiny, è imputato anche nel processo Eternit bis, in corso a Napoli. E' accusato dei numerosi decessi per mesotelioma e altre malattie amianto correlate, tra i dipendenti dello stabilimento Eternit Bagnoli, e le zone circostanti.

il processo Eternit bis, prosegue a Napoli, per il reato di omicidio colposo. Infatti l'ordinanza del GUP Torino, è stata validata , per effetto della dichiarazione di inammissibilità dei ricorsi da parte della Cassazione.

Anche in questo caso l'Avv. Ezio Bonanni, compone il collegio di difensori di parte civile e l'Osservatorio Nazionale Amianto è costituito parte civile.  

Processo di Napoli (primo grado) Il 2 marzo 2022 la Procura di Napoli ha chiesto per l’imputato 23 anni e 11 mesi di reclusione. L’udienza è stata rinviata al 23 marzo per le arringhe della difesa. Ci sarà probabilmente un’altra data per la sentenza.

Rigettato il “ne bis in idem” Eternit Bagnoli e Casale

Il 31 maggio, nell'aula 116, dinanzi la II Sezione della Corte di Assise di Napoli, proc. n. 5231/17, si è svolta l’udienza dibattimentale del processo Eternit bis Bagnoli

La difesa dell’imputato Schmidheiny, ha sostenuto che l’imputato dovrebbe essere prosciolto sulla base del principio del ‘ne bis in idem’. Infatti, a loro detta c’è stato già il processo per i reati di cui agli artt. 434 e 437 c.p., ed è stata dichiarata la prescrizione. Sulla eccezione di ‘bis in idem’, ci fu il rinvio degli atti alla Corte Costituzionale. il GUP di Torino superò l’eccezione, proprio sui rilievi contenuti nella sentenza della Corte Costituzionale.

Il GUP di Torino ha sentenziato che non vi è ‘bis in idem’, perché si tratta di fattispecie di reato, diverse e nuove. Nel nuovo processo infatti, viene contestato il reato di omicidio. In questo senso, e relativamente a questo processo, così si è espresso anche il GUP di Napoli.  Allo stesso modo, oggi, hanno così replicato i PPMM nelle loro eccellenti motivazioni, e così le parti civili, tra le quali l’ONA. 

Eternit Bagnoli ed Eternit Casale: è omicidio volontario

La Corte di Assise di Napoli con presidente Barbarano, Giudice a latere conte, e Giudici popolari, hanno rinviato la causa all'udienza del 15.05.2019. Sarà necessario decidere sulle eccezioni di esclusione delle parti civili, e per le repliche delle parti civili e dei loro difensori.

Il magnate svizzero tenta di impedire all'ONA di poter supportare l'azione del Pubblico Ministero nell'istanza di giustizia per le morti di amianto in Eternit Bagnoli. Tutte le richieste di Stephan Schmidheiny sono state rigettate. 

Eternit I: prescrizione del disastro ambientale

L'Avv. Bonanni ha dichiarato: ‘Ci auguriamo che non riesca ad uscire dalle maglie della giustizia italiana. L’ONA, continua la sua battaglia per assicurare giustizia ai lavoratori dell’Eternit, che ha provocato centinaia di morti, e alle loro famiglie.

Ci auguriamo che questa volta lo svizzero non riesca ad uscire dalle maglie della giustizia italiana"

Stephan Schmidheiny e gli altri amministratori Eternit, sono stati processati più volte. Il processo Eternit 1 , in primo grado, ha portato alla condanna dell'imputato a 16 anni di reclusione. La Corte di Cassazione con sentenza 19 novembre 2014, n. 7941 ha dichiarato la prescrizione del reato di disastro ambientale. (art. 434 c.p..) Ha inoltre, annullato la condanna in primo e secondo grado del magnate svizzero Stephan Schmidheiny. 

Il termine di prescrizione del reato è stato fatto decorrere dalla data di chiusura degli stabilimenti, e non dalla fine del disastro. Il quale è tutt'ora in corso tra gli ex dipendenti, i famigliari e gli abitanti delle città presso le quali erano ubicati gli stabilimenti Eternit Italia.

La Corte di Appello di Torino, ha confermato la sentenza di condanna per disastro ambientale (art. 434 c.p.). Non solo per lo stabilimento di Eternit Torino, ma anche per Bagnoli e Rubiera, a carico di Schmidheiny.

Aggravandone la pena a 18 anni di reclusione, mentre ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti dell’altro imputato, il barone belga Louis De Cartier De Marchienne. Quest' ultimo, è deceduto poche settimane prima della Sentenza di Appello, portando la pena a 18 anni di reclusione.

Il processo di Appello a Torino è ancora in corso. Il 3 marzo 2022 il procuratore generale Carlo Maria Pellicano ha chiesto la conferma della condanna a 4 anni di carcere, inflitta in primo grado dal tribunale nel 2019. La prossima udienza è fissata per il 18 maggio.

Eternit bis gli aspetti processuali: condanna Schmidheiny

La Procura della Repubblica di Torino, dopo il giudizio di assoluzione per prescrizione, ha contestato a Stephan Schmidheiny il reato di omicidio volontario. Il magnate è infatti responsabile della morte di 258 persone, a causa di patologie asbesto correlate. Il Gup del Tribunale di Torino, ha disposto il rinvio degli atti alla Corte Costituzionale. In seguito al rigetto delle eccezioni di illegittimità costituzionale, l'amianto processo è proseguito. Il reato di omicidio volontario è stato derubricato in omicidio colposo, con l'aggravante della colpa cosciente.  

Le due sentenze, sono state impugnate dalla Procura della Repubblica di Torino e dalla Procura Generale, presso la Corte di Appello di Torino, e la Corte di Cassazione. Quest'ultima li ha dichiarati inammissibili, per un vizio di forma.

La Corte di Cassazione, in seguito all'udienza del 13 dicembre 2017, ha dichiarato l'inammissibilità dei due ricorsi per Cassazione. Nel corso dell'udienza, l'Avv. Ezio Bonanni ha insistito perché i due ricorsi trovassero accoglimento. La trasformazione del capo di imputazione da omicidio volontario a omicidio colposo, ha comportato la prescrizione della gran parte dei casi.

Il dispositivo riporta l’assoluzione per i periodi in cui non rivestivano le posizioni di garanzia negli stabilimenti italiani. In riforma della Sentenza di primo grado, in accoglimento dell’appello del Pubblico Ministero, sollecitato anche dall’Avv. Ezio Bonanni, legale di alcuni dei familiari delle vittime.

La sentenza riforma i capi della sentenza di primo grado, ed emette condanna a carico di Schmidheiny, anche per i disastri di amianto Rubiera e Napoli Bagnoli. Le motivazioni della Sentenza della Corte di Appello di Torino, depositate in Cancelleria lo scorso 03.09.2013, confermano in 800 pagine, l'impianto accusatorio sostenuto dal Dott. Guariniello. 

Fabbrica Eternit: la fabbrica della morte

La storia eternit inizia molto lontano nel tempo, è stato utilizzato in edilizia e in altre 3000 applicazioni. Causando purtroppo,  decine di migliaia di decessi in Italia e nel resto del mondo.

L'Avv. Ezio Bonanni, Presidente ONA, nel corso della presentazione de "Il libro bianco delle morti di amianto in Italia - Ed.2022ha reso pubblici i dati epidemiologici. La strage, infatti, continua anche nel 2022.

L'ONA e l'Avv. Ezio Bonanni da tempo chiedono la bonifica dei siti Ethernit, non ancora ultimata, soprattutto la rimozione di questi materiali dai luoghi di vita e di lavoro. 

Casale Monferrato, città bianca dell'amianto

L'Avv. Ezio Bonanni è stato difensore di parte civile nel processo Eternit 1, fin dal 2004, data di inizio delle indagini. Prosegue la sua attività nel processo Eternit bis, presso il Tribunale di Torino e in quello di Napoli.

Nel febbraio del 2015, l'Avvocato Bonanni ha organizzato il convegno amianto a Casale Monferrato, per riaffermare la fiducia nella giustizia. Sono intervenuti ed hanno preso la parola centinaia di cittadini e vittime asbesto.

 

Processo Eternit: c’è ancora speranza di giustizia?

ONA: condanna del magnate per decesso di 2 dipendenti

L'ONA si è costituita parte civile, nel processo Eternit bis con l'Avv. Andrea Ferrero Merlino, in corso a Torino e a Napoli. Sono in corso altre indagini, in seguito allo spacchettamento del processo disposto dal GUP Torino.

La Corte di Cassazione non ha accolto il ricorso dell'ONA, dell'Avv. Ezio Bonanni e del Procuratore della Repubblica di Torino e della Procura Generale di Torino contro le sentenze del GUP Torino. 

L'Avv. Bonanni, nel processo eternit bis di Torino, assiste gli eredi di una delle due vittime per le quali il reato non si è ancora prescritto (eredi Testore). All'udienza del 20 novembre 2018, il PM il Dott. Colace ha chiesto la condanna dell'imputato a 7 anni di reclusione.

Le difese dell'imputato hanno discusso il 7 febbraio 2019, cui ha fatto seguito la sentenza di condanna di Stephan Schmidheiny, emessa dal Tribunale di Torino. Si tratta dell'ennesima vittoria dell'Avv. Ezio Bonanni nel rendere giustizia alle vittime dell'amianto. 

Risarcimento danni vittime amianto Eternit

Tutte le vittime dell' eternit fabbrica hanno diritto al risarcimento eternit dei danni, anche quelli da esposizione. (Corte di Cassazione, I Sezione Penale, sentenza n. 7941/14, eternit sentenza).

Hanno diritto al risarcimento danni anche i famigliari dei lavoratori, rimasti vittime dell'amianto, così come chi ha vissuto nelle zone circostanti agli stabilimenti e alle ditte dell'indotto.

Epidemia da amianto

Stephan Schmidheiny, amministratore delegato di Eternit, ha organizzato le attività produttive dei suoi 5 stabilimenti,  privando i dipendenti e le comunità circostanti, delle informazioni sulla pericolosità amianto.  All'interno dei 5 stabilimenti Eternit, hanno infatti lavorato migliaia di operai che, in seguito ad esposizione professionale ad asbesto, si sono ammalati di patologie asbesto correlate.

Stessa sorte per chi ha vissuto nei pressi degli stabilimenti e per i famigliari degli operai Eternit. Questi ultimi, rientrando in casa con gli abiti da lavoro ricoperti dalle polveri di asbesto, hanno contaminato l'ambiente domestico ed esposto a rischio mogli e figli. Questa esposizione ha causato loro danno biologico e pregiudizi patrimoniali e non patrimoniali, con conseguente diritto al risarcimento danni.

La strage è tutt'ora in corso: poiché le patologie asbesto correlate son lungo-latenti, gli effetti di queste esposizioni si protrarranno anche e soprattutto nei prossimi decenni. Nella sola città di Casale Monferrato, dove sorgeva la fabbrica amianto Casale Monferrato, si registrano ogni anno circa 40 nuovi casi di mesotelioma e decine di altre patologie. 

Eternit bis in Cassazione: confermato lo spacchettamento

L'Avv. Ezio Bonanni, all'udienza del 13 dicembre 2017, ha insistito perché la Corte di Cassazione annullasse l'ordinanza del GUP Torino. Infatti, stranamente il Giudice dell'udienza preliminare ha diviso il processo in quattro tronconi, e derubricato l'ipotesi di reato da omicidio volontario a omicidio colposo. Contestualmente, dichiarato la prescrizione per quasi tutti i casi contenuti nell'imputazione. 

Purtroppo la Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi.

Quindi, l'intervento dell'Avv. Ezio Bonanni  ha avuto una vasta eco nella stampa, olre quanto riportato da Giornale dell'Amianto: