Palermo: convegno sulle stragi da amianto in Sicilia

Si è tenuto ieri, 19 aprile, presso la Sala Piersanti Mattarella del Palazzo dei Normanni, il convegno ONA dal titolo "Amianto: tutti insieme per bloccare la strage". Relatori congressuali i maggiori esponenti dell'Osservatorio Nazionale Amianto, riunitisi in un congresso al quale hanno partecipato diversi rappresentanti istituzionali per discutere ancora una volta del massacro silente che provoca l' amianto. Nel corso del congresso si è ribadita la necessità di fare giustizia e riformattare un sistema malsano che tutt'oggi porta nel registro delle associazioni un numero sempre più cospicuo di vittime. Non è un caso che il convegno sia avvenuto in Sicilia, una delle regioni italiane tra le più colpite, protagonista dei dati raccolti e documentati nel libro presentato dal suo autore, nonché Presidente ONA, l'Avv. Ezio Bonanni: "Sicilia il libro delle morti bianche. Cause eventi e testimonianze".

Nell'arco di un solo anno, il 2017 il report sulle morti bianche ha registrato 600 decessi per asbestosi e mesoteliomi, questi ultimi con un'incidenza del 5,3% su base nazionale. I lavoratori edili si riconfermano tra le categorie più colpite a causa della continua e massiccia esposizione alle fibre di amianto. Come specificato dall'Avv. Bonanni nel suo libro, le zone più a rischio della regione sono situate in concomitanza delle raffinerie, e quindi nella zona di Augusta-Priolo Gargallo a Siracusa, nella città di Gela e di Biancavilla nel catanese. E' da tenere in considerazione i 30 lavoratori, malati gravi, dell'ex Centro Elettronico del Banco di Sicilia che da tempo chiedono giustizia per la loro patologia. Durante il dibattito sono stati dunque presentati dati spaventosi, tramite i quali si è giunti alla previsione di un picco massimo di decessi tra il 2025 e il 2030.

Necessario ripristinare i fondi della Legge regionale

Il Presidente dell'Ona, l'Avv. Ezio Bonanni durante il dibattito ha ribadito la necessità di ripristinare i fondi della L.R. 10/2014, che come dichiarato dallo stesso presidente, risultano essere un'urgenza e un'obbligatorietà alla quale il governo nazionale deve ottemperare affinchè sia garantita la bonifica, la cura delle vittime e il risarcimento dei familiari delle vittime.

Il Presidente ha sottolineato anche una certa incapacità amministrativa a carico delle istituzioni siciliane nel dirigere una politica che tenga bene a mente i diritti fondamentali dei lavoratori e del cittadino. Per tale ragione, l'ONA, chiede a gran voce al Presidente della regione, che venga tempestivamente riattivato il prepensionamento.

La risposta da parte del capogruppo all'Ars, Alessandro Aricò, (Assemblea regionale Sicilia) giunge tempestiva all'appello dell'Osservatorio Nazionale Amianto: " Verificheremo la possibilità di portare al Consiglio dei Ministri un atto di indirizzo che preveda il prepensionamento dei lavoratori esposti per periodi prolungati all'amianto, così come già fatto in altre regioni". Il capogruppo del partito #DiventeràBellissima, ha sottolineato l'importanza che riveste l'invito lanciato dall'ONA, e ha confermato il massimo sostegno da parte delle istituzioni politiche.


Scrivi commento

Commenti: 0