Tutti i cittadini che hanno subito un danno alla salute per errore medico hanno diritto a ottenere il risarcimento di tutti i danni.
Parliamo di errore medico quando si verificano una serie di eventi che intervengono nella diagnosi o nella cura del processo sanitario. Si hanno poi conseguenze negative e danni riguardo la salute del paziente.
Per evitare l’insorgere di queste problematiche, i medici e i sanitari dovrebbero attenersi a linee guida ben definite, ossia alle buone pratiche mediche. Quando c’è un discostamento da queste linee guida, i sanitari commettono errori medici determinando così la comparsa della responsabilità medica.
Gli elementi che caratterizzano la presenza della responsabilità medica sono tendenzialmente tre:
- condotta attiva od omissiva del sanitario;
- configurazione del danno;
- nesso causale tra condotta ed evento del danno.
Inoltre, gli errori medici si distinguono in: negligenza, imprudenza e imperizia.
Si è davanti ad un atto di negligenza quando c’è scarsa attenzione e trascuratezza da parte del personale sanitario nello svolgere la propria attività lavorativa. Si compie un errore di imprudenza, invece, quando c’è la mancanza della valutazione preventiva nello svolgimento delle attività lavorative. In altre parole non si compiono tutti gli atti necessari a evitare o eliminare il rischio. Questo è il caso di scegliere di tentare interventi chirurgici ad alto rischio o non necessari.
Infine l’imperizia rappresenta la dissociazione dalla “legis artis”, cioè la violazione della regola specialistica e tecnica, dovuta a ignoranza, inabilità o inettitudine nell’applicarla quando necessaria.
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Alessandro C. (martedì, 09 gennaio 2018 19:39)
Ogni giorno leggiamo sui giornali casi di malasanità. Bisogna riconoscere che per fortuna ci sono anche medici competenti che svolgono il loro lavoro con dedizione, però trovo giusto che chi ha sbagliato paghi e che chi ha subito un danno medico venga risarcito.