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“Amianto sui traghetti”, a Napoli processo agli ex amministratori della Tirrenia
Rinviati a giudizio Sergio Liberi e Franco Pecorini per l'omicidio colposo di un ex direttore di macchina: "Non aveva protezioni". Altre due inchieste aperte a Crotone e Torino
Il gup del tribunale di Napoli ha disposto il rinvio a giudizio di Sergio Liberi e Franco Pecorini, due ex amministratori della Tirrenia Navigazione, azienda oggetto di inchieste per la presenza di amianto su diversi traghetti della flotta. I due sono accusati di omicidio colposo per la morte di un ex marittimo, dipendente dell’azienda da loro amministrata. Oltre alla Procura di Napoli anche quella di Crotone ha avviato un’inchiesta nei confronti di Tirrenia amianto, a seguito di varie denunce da parte di alcuni ex marittimi dell’azienda, e analogo procedimento pende alla Procura di Torino.
La contestazione si riferisce alla morte in conseguenza di un tumore di un direttore di macchina che aveva lavorato su navi Tirrenia dal 1970 al 2002. Secondo l’accusa, la malattia – un mesotelioma pleurico – sarebbe dovuto alla presenza di amianto sul naviglio della Tirrenia Navigazione. Il giudice ha accolto le istanze del legale di parte civile, avvocato Ezio Bonanni, dell’Osservatorio Nazionale sull’amianto. Il processo comincerà il 10 ottobre 2014 davanti al giudice monocratico Nicola Miraglia del Giudice.
I familiari della vittima, assistiti da Bonanni hanno denunciato i vertici aziendali poiché, secondo loro, hanno avuto un comportamento omissivo che ha causato la morte del loro caro. “L’amianto – spiega Bonanni – è stato largamente utilizzato nel naviglio Tirrenia. I due ex amministratori, secondo l’accusa, hanno omesso di adottare le misure di prevenzione tecnica e protezione individuale, che avrebbero evitato l’insorgere del mesotelioma o comunque avrebbero aumentato i tempi di sopravvivenza della vittima. L’evento era prevedibile ed evitabile in quanto è noto da molti decenni ormai che l’amianto è dannoso per la salute umana. Sarebbe bastato munire il lavoratore di maschera protettiva e il rischio di mesotelioma sarebbe stato scongiurato”.
Il rinvio a giudizio dei due ex amministratori potrebbe essere solo il primo atto di una vicenda complessiva che potrebbe portare ad ulteriori sviluppi anche nei tribunali
di Crotone e Torino. In questi ultimi 17 anni tre marittimi della Tirrenia sono deceduti per mesotelioma, nel 2007, 2010 e 2013, altri si sono ammalati negli anni. “Ci auguriamo –
conclude Bonanni – che i familiari dei marinai deceduti per malattie legate all’esposizione ad amianto nel naviglio Tirrenia e quelli ammalatisi per gli stessi motivi possano avere giustizia e
che anche gli altri procedimenti possano essere istruiti e portati al vaglio dibattimentale. Questo affinché i responsabili siano chiamati a rispondere di tutti i casi sospetti”. L’amianto è
stato messo al bando nel 1992 attraverso specifiche e rigorose normative, ma ad oggi il problema persiste, in quanto la legge 257/92 non pone un obbligo di bonifica, una lacuna che proprio l’Ona
ha chiesto più volte di colmare.
Chiesto il rinvio a giudizio per quattordici comandanti e direttori della Marina Militare per la presenza di amianto a bordo delle navi. Risultato storico per l’Osservatorio Nazionale Amianto, da sempre impegnato nella tutela dei militari, lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto.
La notizia è stata riportata anche dalla stampa nazionale:
"La Marina affonda sull'amianto. Già morti in 150: chiesto il giudizio" (Affari Italiani)
Amianto su navi della Marina Militare, 14 a
processo: anche capi di stato maggiore(Il Fatto
Quotidiano)
La giornalista d’inchiesta Dott.ssa Valentina Renzopaoli disvela l’arcano segreto della presenza di amianto in Guardia di Finanza mentre l’Osservatorio Nazionale Amianto si mobilita per chiedere il prepensionamento e la tutela di tutti i diritti dei lavoratori esposti ad amianto.
L’Osservatorio Nazionale Amianto prosegue la sua mobilitazione con richiesta di bonifica nei siti contaminati, e per evitare le future esposizioni di tutti i lavoratori alle polveri e fibre di amianto, altamente lesive per la salute umana, anche nel settore militare.
L’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto e dell’Avv. Ezio Bonanni ha permessodi disvelare la moira dei militari della Guardia di Finanza che in molti sono stati colti da mesotelioma e da altre patologie asbesto-correlate, anche se il minerale non sembrerebbe essere una materia prima del loro lavoro, mentre invece è venuto alla luce il fatto che fosse presente nella componentistica di amianto elicotteri Guardia di Finanza (amianto elicotteri GdF), e nel naviglio (amianto navi militari).
La mobilitazione dell’associazione prosegue, al fine di promuovere un’azione collettiva per il prepensionamento di tutti i lavoratori della GdF esposti all’amianto.
Questa richiesta verrà inoltrata dall’Avv. Ezio Bonanni.
La Dott.ssa Valentina Renzopaoli, giornalista d’inchiesta, ha scritto un interessante articolo che può essere consultato nel sito: