Cardiopatia da amianto, sintomi e terapia

L’esposizione alle fibre d’amianto provoca fibrosi polmonare, placche pleuriche e ispessimenti pleurici, anche a distanza di molti anni. Purtroppo se non si agisce tempestivamente, soprattutto attraverso la prevenzione, si possono sviluppare malattie invalidanti ben più gravi, quali il mesotelioma e il cancro polmonare.

Spesso le patologie fibrotiche sono accompagnate da complicazioni cardiache circolatorie correlate delle vittime. L'Avv. Ezio Bonanni e l'ONA, tutelano le vittime da malattia causata dall'amianto.

Le ricerche, i primi risultati e le principali novità

Cardiopatia amianto

Una malattina invalidante: dopo le prime ricerche che evidenziarono gli effetti nefasti dell’esposizione ad amianto sul sistema cardiocircolatorio, confermando la correlazione tra amianto e danni cardiaci, anche come complicazione dell’asbestosi, nel 1956 venne nuovamente considerato il problema invalidante delle pneumoconiosi nei lavoratori portuali (F. Molfino, D. Zannini, Malattie polmonari da polveri nei lavoratori dei porti, Folia Medica, 39 (6): 525-539, 1956), venne ulteriormente approfondito lo studio delle patologie cardiovascolari associate all’asbestosi (G. Odaglia, D. Zannini, Contributo allo studio dell’apparato cardiovascolare nell’asbestosi, Lav. Um.,VIII: 529-550, 1956) e venne presentata un’altra  classificazione dell’asbestosi (A. Francia, Aspetti radiologici dell’asbestosi polmonare. Min. Med., 98: 1928-1937, 1956.), che tiene conto anche delle complicazioni neoplastiche e di quelle cardiovascolari e delle necessità di eseguire l’elettrocardiogramma.

In merito alla malattia causata dall'asbesto, è stata, fin dagli anni ’60, appurata la compromissione cardiovascolare, respiratoria ed evidente danno cardiaco invalidante (G. Scansetti, G.F. Rubino, Analisi comparata della compromissione cardiovascolare e respiratoria nell’asbestosi polmonare, Min. Med. 51(19): 8-17, 1960), che risultano direttamente proporzionale alla gravità della fibrosi per riduzione della superficie respirante.

Recentemente, la moderna letteratura scientifica ha dimostrato che in soggetti che hanno malattie coronariche sono presenti placche pleuriche (Korhola, 2001) e, in un modello sperimentale (esposizione ad amianto di ratti), è stata evidenziata l'insorgenza di lesioni della parete arteriosa mediati da effetto infiammatorio, stress ossidativo, effetti pro-trombotici (Shannahan 2012).

Nella popolazione esposta ad asbesto c'è evidenza di aumentata incidenza di ictus (Harding 2009), altri danni cardiaci e la Letter to the Editor di Sjogren del 2009 evidenzia possibili legami fisiopatologici tra amianto e malattie cardiovascolari.

Il legame tra le patologie cardiocircolatorie e le patologie asbesto correlate era emerso già nella letteratura scientifica degli anni ’30 ed è stato reso pubblico dall’Avv. Ezio Bonanni attraverso la pubblicazione “La storia dell’amianto nel mondo del lavoro” (p.85).

L'ONA offre assistenza alle vittime

L’Avv. Ezio Bonanni, insieme all'ONA ha condotto una serie di studi sugli effetti dell'amianto sul sistema cardiaco, cardiocircolatorio e cardiovascolare, illustrandone gli effetti negativi e l'insorgenza di problemi cardiaci, (arresto cardiaco - autopsia MOTTURA).

Oggi, attraverso il Dipartimento Danni Cardiaci e respiratori da amianto, la ONLUS continua ad affrontare anche tutti gli aspetti medico-legali, indennitari e risarcitori legati alle complicazioni ed invita vivamente i lavoratori esposti ad amianto a sottoporsi a controlli sanitari, per verificare la sussistenza di eventuali danni cardiaci, di cui si può chiedere il riconoscimento INAIL

I danni cardiologici e/o le complicazioni cardiologiche da esposizione all’asbesto vengono indennizzate dall'INAIL e costituiscono un danno risarcibile.

Per ottenere il riconoscimento della malattia professionale, (cardiopatia amianto e malattie cardiovascolari amianto), relativi accredito delle maggiorazioni contributive, il prepensionamento e il risarcimento danni, ONA mette a disposizione i suoi medici volontari.

Cardiopatia da amianto: la tutela legale

Con l’art. 4 della Legge n. 780 del 27/12/1975, è stato modificato l’art. 145 del dpr 1124/65, per cui nell’ indennizzo INAIL si deve tener conto della valutazione globale del danno e devono essere ricompresi anche gli effetti dell’esposizione ad amianto sull'apparato respiratorio e cardiocircolatorio.

Infatti, tale norma fa riferimento ad altre patologie “associate” a quelle classiche asbesto-correlate, in particolare a quelle dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio, con conseguenti problemi cardiaci, non più quindi con una limitazione ai soli casi di TBC polmonare in fase attiva.

La L. 780/75 all’art. 4 riprende il concetto di “associazione” come complemento di unione, ben espresso con questo termine, che significa non solo coesistenza, ma bensì interazione anatomo-funzionale o eziopatogenetica.

Con il riconoscimento dell'asbestosi e/o di altra malattia asbesto correlata, il lavoratore ha diritto a ottenere l'indennizzo anche del danno da cardiopatia e/o per le malattie cardiovascolari causate dall'esposizione amianto. 

 

Scrivi commento

Commenti: 1
  • #1

    Russo Francesco Paolo (martedì, 19 giugno 2018 18:06)

    Grazie per quanto ha fatto, fà e farà per tutte le persone che sono state esposte a questo maledetto materiale velenoso "amianto".