L’Avv. Ezio Bonanni aveva ragione quando, nel corso della sua audizione alla commissione uranio impoverito (06.12.2017), aveva insistito perché si facesse piena luce sull’effettiva incidenza di patologie asbesto correlate e legate all’esposizione all’uranio impoverito e altri agenti patogeni e cancerogeni cui il personale civile e miltaire delle Forze Armate era ed è esposto per motivi di servizio.
Ecco perché allora come oggi la parola d’ordine è quella della prevenzione primaria, che si realizza con l’immediata e totale bonifica, per evitare le esposizioni ad amianto / asbesto e ad altri agenti patogeni e cancerogeni del personale civile e militare delle Forze Armate.
L'ONA e la Relazione finale della Commissione Uranio Impoverito
L’Avv. Ezio Bonanni torna a contestare i dati epidemiologici delle Forze Armate.
E’ sufficiente rilevare che l’osservatorio epidemiologico riporta 126 casi di mesotelioma mentre, come riferito nel corso dell'audizione, RIPORTARE NEL QUADRETTO LE MIE DICHIARAZIONI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA pubblicando di nuovo il video, solo per mesotelioma pleurico tra i militari della Marina sono stati riscontrati 570 casi e i decessi nelle Forze Armate non sono inferiori a 2.000 per le sole patologie asbesto correlate e ora che la commissione ha steso la sua relazione finale, sono stati censiti almeno 1.101 casi nella sola Marina Militare.
In quella sede, l’Avv. Ezio Bonanni, nel corso della sua audizione, aveva stigmatizzato la estrema lentezza della macchina burocratico-amministrativa nell’istruttoria delle domande di riconoscimento di causa di servizio e di vittima del dovere, e il fatto che la sorveglianza sanitaria fosse ancora incompleta, anche alla luce dell’alta incidenza di patologie asbesto correlate.
Le conclusioni riportate nella relazione del 19.07.2017 della Commissione ‘Uranio Impoverito’ erano state quindi condivise, ed era stato apprezzato anche l’impegno dell’On.le Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione d’Inchiesta ‘Uranio Impoverito’.
Le conclusioni della Commissione Parlamentare di Inchiesta sull’uranio impoverito diffuse il 07.02.2018 gettano un’ombra ancora più funesta sulle condizioni di rischio dei nostri militari, in missione come in patria, in relazione alla presenza di esposizoine a diversi agenti cancerogeni, tra i quali:
· amianto (cfr. IARC, Volume) ‘Asbestos (Chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite, and anthophyllite)’;
· tricloroetilene, tetracloroetilene ad altri agenti clorurati (cfr. IARC, Volume 106 del 2014: Trichloroethylene, Tetrachloroethylene and Some Othere Chlorinated Agents);
· fumi di scarico di motori endotermici funzionanti a gasolio e a benzine (cfr. IARC, Volume 105 del 2013: Diesel and Gasoline Engine Axausts and Some Nitroarenes);
· campi elettromagnetici generati da apparecchiature di telecomunicazione, radars, sistemi di mira, motori elettrici, correnti elettriche sempre e comunque presenti e attive in mezzi corazziati, blindati, ruotati (cfr. IARC, Volume 102 del 2013: Non Ionizing Radiation, Part. 2: Radiofrequency Electromagnetic Fields);
· radiazioni ionizzanti almeno emesse da “trizio” e da uranio impoverito almeno presente in siti contaminati da eventi bellici all’estero (cfr. IARC, volume 100 D del 2012: Radiation);
· piombo e suoi composti organici ed inorganici (cfr. IARC, volume 77 del 2006: Inorganic and Organic Lead Compounds);
· idrocarburi policiclici aromatici (IPA) (cfr. IARC, Volume 107 del 2015: Polichlorinated Biphenils and Polybrominated Biphenyls).
· Idrocarburi aromatici non policiclici (cfr. IARC, Volume 92 del 2010: Some Non-heterocyclic Policyclic Aromatic Hydrocarbons and Some Related Exposures);
· benzene (cfr. IARC, Volume 100 F del 2012: Chemical Agents and Related occupations);
· fibre artificiali isolanti (fibre di vetro, di roccia, di ceramica, ecc) (cfr. IARC, Volume 81 del 2001: Man-made Vitreous Fibres (MMVF)).
· I missili al torio e i poligoni (si legge nella relazione della Commissione di Inchiesta Parlamentare) come per il caso del poligono di Salto di Quirra in provincia di Nuoro (lancio di 1187 missili ‘Milan’ con sistema di puntamento al torio).
Nella relazione finale la commissione parlamentare che ha indagato sull’uranio impoverito e sull’amianto, ha concluso che solo per l’esposizione ad asbesto sono deceduti o si sono ammalati 1.101 militari nella sola Marina Militare.
Va giù pesante la commissione parlamentare d’inchiesta, e le Forze Armate replicano alle accuse di “negazionismo” e alla “strategia di sistematica sottostima”, negando che ci sia stata tale incidenza di decessi tra gli appartenenti alle Forze Armate.
Ci vogliono vedere chiaro sia l’Avv. Ezio Bonanni che l’Osservatorio Nazionale Amianto, che si costituiranno parte civile nell’eventuale procedimento penale che verrà eventualmente istruito dalla procura di Roma nella quale l’On.le Giampiero Scanu (PD) ha inoltrato gli atti e in particolare un documento di 248 pagine.
Nel frattempo l’impegno dell’Osservatorio Nazionale Amianto prosegue sia in sede penale che in sede civile che di fronte alla Magistratura del lavoro nei molteplici procedimenti in corso, finalizzati a ottenere la tutela delle vittime dell'amianto e dell’uranio impoverito, che hanno contratto patologie per motivi di servizio nei loro impieghi in missioni in Italia e all’estero.
L'ONA in difesa dei nostri militari
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha istituito il servizio di assistenza medica, cui si può accedere attraverso la sezione del sito istituzionale e di assistenza legale, e con una particolare attenzione al riconoscimento di vittima del dovere e anche con attenzione alla problematica uranio impoverito.
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